L'Agenzia delle Entrate ed il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli esperti contabili hanno firmato un accordo finalizzato a rendere più rapida ed uniforme la gestione dell'istituto della mediazione tributaria, favorendo così un rapporto migliore fra i cittadini contribuenti, rappresentati dai Dottori Commercialisti, ed il fisco. Come spiegato nella nota che accompagna l'accordo, questo segna l'inizio di una collaborazione virtuosa tra i due firmatari, mirante alla cooperazione in area amministrazione, alla circolazione delle informazioni relative all'istituto della mediazione e alla nascita di un osservatorio sul suo andamento.
Il protocollo d'intesa, sottoscritto da Attilio Befera, direttore nazionale dell'Agenzia delle entrate, e Claudio Siciliotti, presidente del consiglio dei Commercialisti, fornirà la base di partenza dalla quale si svilupperanno ulteriori accordi tra le sedi locali dell'Ordine dei commercialisti e dell'Agenzia delle Entrate. Proprio in seguito alla firma di questo protocollo di intesa i direttori regionali dell'Agenzia delle entrate del Lazio e della Lombardia, rispettivamente Carlo Palumbo ed Eduardo Orsilli, hanno siglato un accordo con i Presidenti dell'Ordine dei Dottori commercialisti e degli esperti contabili di Roma, il dottor Gerardo Longobardi, e di Milano, il dottor Alessandro Solidoro.
Da parte sua l'Agenzia delle Entrate ha preso l'impegno di valutare rapidamente e con attenzione tutte le istanze presentate al fine di comunicare al contribuente la loro eventuale improponibilità in tempi ristretti, concedendo la sospensione dell'atto nei casi in cui questo fosse consentito, evitando così danni economici al cittadino. Inoltre, nel caso in cui vi siano differenze minime tra le somme versate o lievi ritardi nel versamento delle stesse, quando questo sia imputabile ad errore scusabile, l'Agenzia non sanzionerà il contribuente, sempre che questi sani tempestivamente l'errore. Infine, le istanze di mediazione rigettate saranno accompagnate da motivazioni dettagliate sulle cause del rifiuto.
Contestualmente il Consiglio Nazionale dei Commercialisti si è impegnato ad avviare una campagna di sensibilizzazione tra gli appartenenti alla categoria circa l'obbligatorietà dell'istituto della mediazione e sulla sua funzione preventiva, nonché sulla necessità di favorire scambi tempestivi di informazioni sulla procedura in corso fornendo i giusti recapiti all'Amministrazione del fisco. Un ulteriore impegno preso dall'Ordine dei commercialisti è costituito dalla collaborazione offerta per ottenere la risoluzione rapida delle controversie per giungere alla loro definizione aderendo ai principi di giusta imposizione e giusto procedimento ed a quelli contenuti nello Statuto del Contribuente.
Lo scopo dell''istituto della mediazione tributaria, nato con il decreto legislativo n 98 del 2011, è quello di risolvere le controversie tra contribuente ed Agenzia delle entrate senza ricorrere al giudice: in questi casi i contraddittori devono essere risolti in tempi brevi ed al contribuente viene offerta l'opportunità di una riduzione del 40% delle sanzioni quando viene raggiunto un accordo tra le parti. Per quello che riguarda i contraddittori di valore inferiore ai 20.000 euro tra contribuente e fisco, il ricorso alla Comissione tributaria è subordinato alla presentazione dell'istanza di richiesta di mediazione all'Amministrazione dell'Agenzia delle entrate. Nel caso in cui non venga presentata istanza di mediazione il ricorso alla Commissine tributaria sarà ritenuto inammissibile.